- GIORNALI2

CPI US di giugno

Il CPI US ha registrato un calo dello 0.2% mom a giugno (-0.222% mom), trainato al ribasso dalla correzione marcata della componente Energetica, mentre la voce Food è risultata in rialzo, sia pure abbia registrato il rialzo più contenuto dell’anno …


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Aletti Gestielle SGR – Francesca Panelli -Ufficio Studi


In particolare, la componente benzina risulta in correzione del 6.8% mom dopo la corsa dei mesi precedenti, in linea con il calo nel prezzo delle materie prime (e del petrolio in particolare) nel mese. Il dato di maggio non è stato rivisto ed è rimasto a 0.2% mom.

L’indice core al netto di Food ed Energy è invece salito, dello 0.3% mom (0.254% mom) dopo lo 0.3% mom di maggio. Risultano in accelerazione congiunturale le voci di Apparel, Shelter,New & Used Vehicles e Medicare. Su base tendenziale il CPI headline è stabile oggi, a 3.4% y/y, mentre il CPI core accelera oggi a 1.6% yoy da 1.5% yoy di maggio. La componente Energy nel suo complesso ha registrato un calo del 4.4% mom dopo il -1% mom di maggio, registrando così il calo congiunturale più consistente da dicembre 2008. In particolare, la voce Gasoline è scesa del 6.8% mom dopo il -2% mom di maggio. Nonostante le recenti correzioni, la componente Gasoline risulta in rialzo del 35.6% yoy, riflettendo la passata accelerazione dei prezzi delle materie prime. Household Energy ha registrato un calo dell’1.2% mom a giugno dopo lo 0.5% mom di maggio. L’indice di Natural Gas è salito dello 0.4% mom, mentre l’indice di Elettricità è sceso dell’1.6% mom a maggio e l’indice dei Carburanti è sceso del 2.2% mom. Tutte le sottocomponenti della voce Energy risultano in rialzo su base tendenziale, tranne Natural Gas (-0.8% yoy).

Invece, la voce Food è salita dello 0.2% su base congiunturale dopo lo 0.4% mom dei due mesi precedenti, con un rialzo dello 0.2% mom della sottovoce Food at Home ed un +0.3% mom nella sottovoce Food Away from Home. All’interno della voce Food at Home, la voce Carne, pollo, pesce ed uova risulta in calo dello 0.4% mom dopo i forti rincari dei quattro mesi precedenti. La voce Frutta e Verdura risulta in calo per il terzo mese consecutivo, scendendo oggi dello 0.3% mom. Le altre categorie risultano invece in rialzo: Cereali e Prodotti da forno (0.6% mom), latticini (0.5% mom) e Bevande non alcoliche (0.3% mom). Quest’ultima, in particolare, risulta trainata al rialzo dal rincaro del caffè. Su base tendenziale, l’indice dei prezzi per il cibo a casa è salito del 4.7% yoy.

Al netto delle componenti Food e Energy, l’indice core ha registrato un risultato in rialzo dello 0.3% mom, stesso risultato di maggio, concentrato nelle componenti Apparel ed Auto. La componente Shelter risulta in rialzo dello 0.2% mom come a maggio. In particolare, gli affitti salgono dello 0.1% mom e la voce OER è in rialzo dello 0.2% mom, mentre l’accelerazione di Shelter è imputabile al +3.0% mom registrato in Lodging Away From Home, dopo il +2.9% mom di maggio. La componente Shelter continua così a fornire un contributo costante alla crescita del CPI ed in linea con la sua media storica. La componente Apparel sale dell’1.4% mom dopo l’1.2% mom di maggio, a causa di un rialzo nei prezzi dell’abbigliamento donna (1.4% mom) e uomo (+2.6% mom), probabilmente riflettendo un’introduzione anticipata dell’abbigliamento autunnale rispetto a quanto anticipato dai fattori di stagionalità e minori saldi estivi in quando i dettaglianti hanno avuto minori scorte di merce estiva da saldare quest’anno. La voce Trasporti risulta in calo dell’1.9% mom, riflettendo il calo della benzina (- 6.8% mom), come accennato in precedenza, ed il calo della componente di trasporto pubblico (-2.2% mom). Tuttavia, i prezzi per le auto sono saliti dell’1% mom, con un +0.6% mom delle Auto nuove e +1.6% mom delle Auto usate, a causa della carenza dell’offerta negli ultimi mesi. La componente di Medicare risulta in rialzo dello 0.2% mom, mentre la voce Education risulta in rialzo dello 0.3% mom, scomponibile in un +0.3% mom delle rette scolastiche e +0.2% mom per i libri.

Il dato odierno sembra confermare le attese della Fed che non pare più preoccupata di un potenziale rischio deflazione, ma che si aspetta un graduale rallentamento dell’inflazione nei prossimi mesi con il venire meno dell’effetto transitorio dei rincari delle materie prime e delle auto quando mancavano le forniture dal Giappone.


Disclaimer: La source dei dati è Bloomberg e/o Datastream. Il presente documento è destinato esclusivamente al soggetto destinatario ed ha quale unico scopo quello di illustrare dati e/o pensieri ritenuti degni di nota. Pertanto tale documento ha finalità esclusivamente informative, e non può essere in alcun modo inteso o interpretato quale offerta, invito, consiglio, suggerimento o indicazione di investimento. In nessun caso il presente documento può essere diffuso al pubblico senza preventiva autorizzazione da parte della SGR. Inoltre, anche se la SGR intraprende ogni ragionevole sforzo per ottenere informazioni da fonti ritenute affidabili, non assicura in alcun modo che le informazioni, i dati, le notizie, o le opinioni contenute nel materiale siano esatte, affidabili o complete. Inoltre, la SGR non può essere ritenuta responsabile dell’utilizzo che ne viene fatto.

Da seguire:

Area Euro

– Italia. La fiducia delle imprese potrebbe aumentare ulteriormente a maggio fino a quota 86 dopo la salita a 85,5 di aprile. Prosegue dunque il trend di recupero iniziato oltre un anno fa, che ha riportato l’indice dell’ISAE ai livelli di metà 2008. Dopo una fase in cui il miglioramento del morale era trainato da scorte e attese sulla produzione, già dal mese scorso potrebbe essere iniziata una fase di miglioramento più “genuino” perché basato su un aumento degli ordini correnti; dovrebbe confermarsi il maggior dinamismo degli ordinativi dall’estero rispetto a quelli domestici.

– Germania. I dati dai Laender dovrebbero mostrare una crescita dei prezzi al consumo a maggio di 0,2% m/m. I rischi sulla previsione sono verso il basso. L’inflazione annua è vista salire all’1,3% dall’1% del mese scorso, sia secondo l’indice nazionale che secondo la misura armonizzata. Le pressioni inflazionistiche restano comunque confinate al settore energia (con qualche rischio in più derivante dall’andamento del cambio), mentre l’inflazione core rimane ampliamente sotto controllo.

– Aste – L’Italia colloca da 0.75 a 1,5 miliardi di due indicizzati all’inflazione, il BTPei 2,1% 09/2017 e il BTPei 2,55% 09/2041.

Stati Uniti

– La seconda stima del PIL del 1° trimestre dovrebbe vedere una modesta revisione verso l’alto a 3,5% t/t ann., da 3,2% t/t ann., con un contributo più elevato di consumi ed esportazioni nette.
Ieri sui mercati

L’asta di BOT semestrali ha visto l’intero ammontare collocato a un rendimento medio di 1,327%, contro lo 0,814% della precedente operazione; la domanda è stata di 1,66 volte l’offerta. Collocati anche i 2,5 miliardi di CTZ con scadenza 30.11.2012 a un rendimento di 2,051%, con domanda pari a 1,9 volte l’offerta. Anche il Portogallo ha collocato tutto il miliardo di obbligazioni con scadenza 15.10.2015, pur con rendimento in salita dal 3,498% al 3,701%; la domanda è stata di 1,8 volte l’offerta. Il calo dei rendimenti ha invece penalizzato il collocamento di BOBL 2,25% 2015, che ha visto una copertura di appena 1,1 volte con ben 1,55 miliardi trattenuti dalla Bundesbank. Sui mercati valutari l’euro ha sfiorato 1,2155, ma nelle ultime ore è rimbalzato fino a 1,23; il parziale rientro dell’avversione al rischio ha sostenuto la sterlina contro il dollaro e riportato quest’ultimo sopra quota 90 contro yen. Rimbalzo correttivo per i rendimenti su Bund e UST, ma senza sollievo per gli spread dei periferici europei.

Area Euro

La Commissione Europea ha diffuso la sua proposta per l’imposizione di un’imposta sulle banche, finalizzata alla costituzione di una rete di fondi di garanzia dedicati, per gestire la liquidazione delle aziende di credito in difficoltà senza oneri per i contribuenti.

L’asta straordinaria BCE ha visto il collocamento di fondi per 12 mld di EUR a tre mesi ad un tasso fisso dell’1,0%. L’ammontare è circa il triplo di quello allocato all’asta del 28 aprile. Il numero dei partecipanti, sempre modesto, è salito a 35 da 24.

Le vendite al dettaglio francesi sono calate dell’1,2% m/m in aprile, ben più delle previsioni. Il crollo delle vendite di auto (-9,5% m/m) e la forte contrazione della spesa per beni durevoli (-4,4% m/m) spiegano la variazione mensile negativa.

Stati Uniti

Gli ordinativi di beni durevoli sono cresciuti del 2,9% m/m grazie alla componente aereonautica. L’andamento dei beni capitali esclusi beni per la difesa e aerei registra un calo di -2,4% m/m a fronte di un balzo del 6,5% m/m (rivisto al rialzo) per il mese di marzo. La tendenza di fondo della componente più legata agli investimenti in macchinari risulta positiva.

Grazie al rush finale connesso alla scadenza degli incentivi fiscali, le vendite di nuove case sono risultate superiori alle previsioni: 504mila contro 425mila. Il prezzo mediano è in calo del 9,7% m/m.

Lacker ha segnalato di essere sempre più a disagio con la frase sul “periodo esteso” contenuta nel comunicato della Fed; anche Bullard ha sostenuto che mantenere i tassi fermi per un periodo esteso può creare il rischio di ‘bolle’.


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