Intesa Sanpaolo – Nell’area euro , la settimana è piuttosto povera di indicatori congiunturali (i dati più importanti saranno quelli di produzione industriale di febbraio in Germania e Francia, attesi confermare il debole recupero del manifatturiero).
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Oggi le stime finali degli indici PMI manifatturieri non sono attese registrare revisioni (secondo la lettura preliminare, a marzo l’indice relativo al complesso dell’Eurozona è calato a 47,1 da un precedente 48.5). Per quanto riguarda l’Italia, i recenti progressi dell’indagine Istat sono coerenti con un PMI manifatturiero ancora su livelli espansivi, stimiamo a 50,8 da 52 di febbraio.
Venerdì i dati di inflazione di marzo hanno sorpreso al ribasso nell’Eurozona (a 6,9% da 8,5% di febbraio) e in Italia (a 8,2% da 9,8%), anche se la dinamica al netto di energetici e alimentari freschi ha mostrato un’ulteriore accelerazione. Anche in Francia l’inflazione armonizzata è calata al 6,6% dopo il record di 7,3% registrato a febbraio.
Il tasso di disoccupazione di febbraio è rimasto invariato al minimo storico di 6,6% nell’Eurozona, mentre è salito di un decimo a marzo in Germania (a 5,6%).
Oggi negli Stati Uniti l’ISM manifatturiero a marzo è previsto in rialzo a 48,1 da 47,7 di febbraio. La spesa in costruzioni a febbraio dovrebbe essere invariata, dopo -0,1% m/m di gennaio.
Dalla Fed, Williams (NY Fed) ha ricordato che la politica monetaria agisce con ritardo e quindi ci vorrà tempo per riportare l’inflazione al 2%. Secondo Williams, lo stress sul sistema bancario determinerà una restrizione delle condizioni del credito, che frenerà la spesa di famiglie e imprese. Williams prevede un rialzo del tasso di disoccupazione al 4,5% l’anno prossimo.
Venerdì, i dati settimanali dei bilanci bancari al 22 marzo hanno mostrato un calo dei depositi di 126 mld, poco al di sopra dell’afflusso già riportato di circa 100 mld verso i fondi di mercato monetario. I prestiti alle banche sono poco variati (+26 mld), e indicano una stabilizzazione dello stress sulla liquidità.
La spesa personale di febbraio è aumentata di solo 0,2% m/m in termini nominali (-0,1% m/m in termini reali), ma il dato di gennaio è stato rivisto verso l’alto a 1,5% m/m, con indicazioni di netta riaccelerazione dei consumi nel 1° trimestre. Il reddito personale è in rialzo di 0,3% m/m e il tasso di risparmio prosegue sul trend verso l’alto, a 4,6% da 4,4% di gennaio e 2,7% di metà 2022. Il deflatore dei consumi core di febbraio ha segnato un rallentamento della dinamica mensile, a 0,3% m/m. Su base annua, il deflatore core è in rialzo di 4,6% da 4,7% di gennaio.
In Giappone, l’indice Tankan per le grandi imprese manifatturiere a marzo è calato a 1 da 7 di dicembre, toccando il minimo da fine 2020, con una previsione di marginale miglioramento a 3 nel prossimo trimestre. Per le grandi imprese non manifatturiere , invece, come atteso, l’indagine continua a segnalare rapida espansione, con l’indice per le grandi imprese a 20, da 19, spinta dagli effetti della fine dell’emergenza Covid. Le aspettative sono di moderazione della crescita, con l’indice di previsione per giugno a 15.
In Cina l’indice PMI manifatturiero rilevato da Caixin è sceso da 51,6 in febbraio a 50 in marzo, molto più delle attese. Tutte le componenti sono scese ad eccezione delle scorte. La maggior spinta al ribasso è venuta dalla discesa della componente dei nuovi ordini, soprattutto dall’estero.
Fonte: BondWorld.it
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