MC: Grexident rinviato?

Nuove proposte dai creditori alla Grecia e l’euro scende. Effetti del carry trade. ….


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Andrea De Gaetano  –  Senior Portfolio Manager  –  MC Capital Ltd


 

Note a penna rossa e barrature di correzione, come con gli studenti impreparati al liceo. Il giorno prima del tanto atteso Eurogruppo, i creditori internazionali hanno riempito di correzioni 5 fogli di proposte greche, per ritrovarsi al tavolo il giorno successivo, ieri, con due proposte diverse, dopo cinque mesi di negoziazioni. Risultato? Una nuova fumata nera dall’Eurogruppo di ieri che carica di tensione questo week-end, durante il quale continueranno le discussioni. Entro il 30 giugno la Grecia dovrà ripagare 1,6 miliardi di euro al Fondo Monetario Internazionale, per evitare il default e, senza accordo, non otterrà l’ultima tranche di aiuti, 7,2 miliardi di euro, necessari per far fronte alle prossime scadenze di debiti.

 

L’oggetto del contendere sono i soliti punti, obiettivi di surplus primario dell’1,2,3 e 3,5% del Pil nel 2015,2016, 2017 e 2018 (la richiesta dei creditori), l’IVA (i creditori vorrebbero eliminare l’esenzione dall’IVA per le isole greche, cavallo di battaglia della campagna elettorale di Tsipras), riforme fiscali e delle pensioni, pubblica amministrazione, giustizia e anticorruzione.

 

Al link qui di seguito le proposte greche, corrette dal FMI dal Wall Street Journal:

 

http://online.wsj.com/public/resources/documents/062415Greek.pdf

 

Già in occasione del primo salvataggio della Grecia, nel 2010, le pensioni sono state fonte d’acrimonia. I tedeschi in particolare, che dal 2007 avevano iniziato un dibattito sulla riforma delle pensioni per innalzare l’età pensionabile nei prossimi decenni dai 65 ai 67 anni ed eventualmente ai 70 anni, hanno provato risentimento nel dover aiutare i greci, molti dei quali vanno in pensione prima di compiere i sessant’anni.

 

Sebbene una seria di riforme nel 2010 e nel 2012 abbia fatto molto per riportare il sistema pensionistico greco su una via sostenibile, riporta l’Economist, il buco cruciale in tali riforme sta nella protezione dei lavoratori più anziani, che di fatto continuano a beneficiare delle vecchie regole, in particolare nel settore della pubblica amministrazione. La combinazione di disoccupazione crescente e aumento del numero di pensionati ha aggravato la spesa statale.

 

Approfondimenti al seguente link (The Economist) :

 

http://www.economist.com/blogs/freeexchange/2015/06/greek-pensions

 

Notizie delle ultime ore, riportate da AFP e dal quotidiano tedesco Handelsblatt, parlano di possibili nuovi aiuti alla Grecia, purché vengano implementate le riforme richieste. Si parla di una proroga di 5 mesi dell’attuale programma di aiuti alla Grecia, fino a novembre, di nuovi finanziamenti di 15,5 miliardi di euro (12 verrebbero erogati dall’Europa e 3,5 dal FMI) di cui 1,8 miliardi verrebbero erogati subito, con l’approvazione del Parlamento di Atene alle riforme (cosa che permetterebbe di ripagare le prime scadenze al FMI).

 

I dettagli dell’ultima proposta inviata da Atene ai creditori al seguente link (Financial Times):

 

http://blogs.ft.com/brusselsblog/files/2015/06/Table-compromise-250615-Version-CLEAN.pdf

 

Operativamente e per concludere

 

I mercati stanno scontando la probabilità di un accordo sul tema greco durante il fine settimana. L’azionario è vicino ai massimi negli USA e l’Europa è in ripresa.

 

I Titoli di Stato greci a due anni hanno avuto un recupero impressionante, con i rendimenti crollati dal 30% di settimana scorsa al 21,5% di oggi. La distensione sul fronte greco si è riflessa con sui rendimenti dei Titoli periferici europei in ribasso, con moderato rialzo delle quotazioni. Il BTP decennale rende ora il 2,13%.

 

In rialzo il rendimento del Bund, allo 0,93%, che viene venduto per comprare Titoli a maggiore rendimento.

 

L’indebolimento dell’Euro nei confronti delle principali valute (sotto 1,12 contro dollaro), nonostante dati migliori delle attese in Europa e le prospettive in un accordo in Grecia, è un effetto del carry-trade: la maggior propensione al rischio che si è vista in settimana, con Borse in salita e calo dei rendimenti sui bond periferici, vale anche per l’Euro. Gli investitori hanno venduto Euro per comprare valute a maggior rendimento, con conseguente calo delle quotazioni della moneta unica.

 

In caso di accordo fra Grecia e creditori durante il week-end avremmo un ulteriore recupero di Borse e BTP che riporterebbe l’Europa vicini ai massimi di aprile e gli USA su marginali nuovi massimi.

 

Viceversa, in caso di un nulla di fatto, la volatilità si scatenerebbe sull’azionario, impreparato all’imprevisto, più che sui bond, che han già scontato molto nelle scorse settimane.

 

Sull’Euro, consideriamo 1,1030 area di acquisto e 1,1450 livello di vendita di breve.

 

29062015

 

Rimandato il problema greco, l’attenzione tornerebbe a concentrarsi sul rialzo dei tassi d’interesse negli USA.

Fonte: BONDWorld.it

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